Comunque, se la rivoluzione si avrà secondo lo spirito di cui parliamo, la libera iniziativa degl'individui troverà un vasto campo di azione per evitare ogni strappo da parte degli egoisti. In ogni strada, in ogni quartiere potranno costituirsi dei gruppi incaricati di provvedere alle vestimenta. Ed è molto probabile che, per queste, gli abitanti della città adottino lo stesso principio che per le derrate: - «Presa a volontà di ciò che si trova in abbondanza; ripartizione in razioni di ciò che trovasi in quantità limitata.»
Non potendo offrire ad ogni cittadino una pelliccia di zibellino, e ad ogni cittadina un abito di velluto, la società farà probabilmente distinzione fra il superfluo e il necessario. E - provvisoriamente, almeno - collocherà fra le cose superflue l'abito di velluto e lo zibellino, salvo a veder forse in seguito se ciò che oggi è superfluo, non possa domani diventar cosa comune. Pur garantendo il necessario ad ogni abitante della città anarchica, si potrà lasciare all'attività privata la cura di procurare ai deboli e ai malati ciò che sarà provvisoriamente considerato come oggetto di lusso; di provvedere ai meno robusti ciò che non è compreso nel consumo giornaliero di tutti.
- «Ma questo è una livellazione! è l'abito grigio e uniforme del monaco!» ci si dirà. «È la sparizione di tutti gli oggetti d'arte, di tutto ciò che abbellisce la vita!»
- No, certamente! E noi, basandoci sempre su ciò che esiste, dimostreremo tra poco come una società anarchica potrebbe soddisfare ai gusti più fini ed artistici dei suoi cittadini, senza per questo assegnar loro delle fortune da milionari.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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