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      E quando questi lavori avran visto la luce, non troveranno più cento lettori soltanto; ne troveranno diecimila, tutti interessati all'opera comune.
      Il cammino stesso del progresso c'indica del resto questa via.
      Quando l'Inghilterra ha voluto creare un grande dizionario della sua lingua, non ha aspettato che nascesse un Littré(21) il quale consacrasse tutta la sua vita a quest'opera. Essa ha fatto appello invece ai volonterosi, e mille persone si sono spontaneamente e gratuitamente offerte per rovistar le biblioteche, e terminare in pochi anni un lavoro, pel quale la vita intera di un uomo non sarebbe bastata. In tutti i rami dell'attività intelligente, lo stesso spirito si fa strada; e bisognerebbe conoscer molto poco l'umanità per non indovinare che l'avvenire è riserbato a questi tentativi di lavoro collettivo, in vece e luogo di lavoro individuale.
      Perchè quest'opera fosse veramente collettiva, si sarebbe dovuto organizzarla in maniera che cinquemila volonterosi, autori, tipografi e correttori avessero lavorato in comune; ma questo passo innanzi è stato fatto, grazie all'iniziativa della stampa socialista che ci offre già esempi di lavoro manuale ed intellettuale combinato. Accade spesso di veder l'autore di un articolo comporlo da sè stesso per i giornali di lotta. L'esperimento è ancora minimo, microscopico, se si vuole, ma dimostra la via nella quale l'avvenire s'incammina.
      È la via della libertà. Nell'avvenire, quando un uomo dovrà dire qualche cosa utile, una parola che sorpassi le idee del suo secolo, non cercherà un editore che voglia degnarsi di anticipargli il capitale necessario.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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