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      L'abnegazione dei volontari della Croce Rossa è stata al disopra di ogni elogio. Essi non domandavano che di occupare i posti più pericolosi; e mentre i medici salariati dello Stato fuggivano con il loro stato maggiore all'avvicinarsi dei Prussiani, i volontari della Croce Rossa continuavano la loro opera sotto il grandinar delle palle, sopportando le brutalità degli ufficiali bismarchiani e napoleonici, prodigando le stesse cure ai feriti di ogni nazionalità. Olandesi e Italiani, Svedesi e Belgi, persino Giapponesi e Chinesi, s'intendevano a meraviglia. Essi ripartivano i loro ospedali e le loro ambulanze secondo i bisogni del momento; e gareggiavano soprattutto per l'igiene dei loro ospedali. E quanti Francesi non parlano ancora, con profonda gratitudine, delle tenere cure che ricevettero da parte di tali volontari olandesi e tedeschi, nelle ambulanze della Croce Rossa!
      Che importa ciò all'autoritario? Il suo ideale è il maggiore del reggimento, il salariato dello Stato. Al diavolo dunque la Croce Rossa con i suoi ospedali igienici se gli infermieri non debbono essere funzionari!(26)
      Ecco dunque un'organizzazione, nata ieri, la quale possiede ambulanze, ospedali, treni, elabora nuovi sistemi per la cura delle ferite, ed è dovuta all'iniziativa spontanea di alcuni uomini di cuore.
      Ci si obbietterà forse che gli Stati entrano pure per qualche cosa in questa organizzazione. Sì, gli Stati vi hanno messo la mano per impadronirsene. I comitati dirigenti sono presieduti da coloro che dei lacchè chiamano principi del sangue.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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