Sarebbe tempo, d'altronde, di sottomettere ad un'analisi seria questa leggenda della maggior produzione che si pretende di ottenere sotto il pungolo del salario.
Basta visitare, non gią la manifattura e l'officina modello, che si trovano qua e lą allo stato di eccezione, ma le officine, quali sono ancora quasi tutte oggigiorno, per concepire l'immenso sciupģo di forza umana che caratterizza l'industria attuale. Per una fabbrica organizzata pił o meno razionalmente, ve ne son cento e pił le quali rovinano il lavoro dell'uomo, questa forza preziosa, senz'altro motivo pił serio che quello di procurare forse due soldi di pił a beneficio del padrone.
Qui, voi scorgete dei giovani dai venti ai venticinque anni, curvi tutta la giornata su di un banco, il petto incavato, scuotere febbrilmente la testa e il corpo per annodare, con una prestezza da prestigiatori, i due capi di cattivi rimasugli di cotone, scarti dei telai da merletti. Quale generazione lascieranno sulla terra questi corpi tremolanti e rachitici? Ma..... «occupano cosģ poco posto nell'officina, e mi rendono ciascuno cinquanta centesimi al giorno» dirą il padrone!
Colą voi vedete, in un'immensa officina di Londra, ragazze diventate calve a diciassette anni a forza di portar sul capo, da una sala all'altra, dei vassoi di fiammiferi mentre la pił semplice macchina potrebbe carreggiare i fiammiferi alle loro tavole! Ma... costa tanto poco il lavoro delle donne, non avendo esse generalmente un mestiere speciale! A quale scopo una macchina?
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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Londra
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