Così, quando si parla di possibile poltroneria, bisogna ben comprendere che si tratta di una minoranza, di una infima minoranza nella società. E prima di legiferare contro questa minoranza, non sarebbe più urgente di conoscerne l'origine?
Chiunque osserva con occhio intelligente, si avvede che il fanciullo ritenuto pigro e infingardo alla scuola, è spesso colui che comprende male ciò che gli s'insegna male. Molto spesso ancora il suo caso proviene da anemia cerebrale, causata da povertà e da una educazione anti-igienica.
Il tale giovinetto, pigro per il latino e per il greco, lavorerebbe come un negro se lo s'iniziasse alle scienze, sopratutto per il tramite del lavoro manuale. La tale ragazza, giudicata ignorante in fatto di matematiche, diventa la prima matematica della sua classe, se le capita d'incontrarsi per caso in qualcuno che abbia saputo efficacemente spiegarle ciò che ella non comprendeva negli elementi di aritmetica. E il tale operaio, indolente all'officina, zappa il suo giardino alla prim'alba, contemplando il sorgere del sole, e la sera, a notte cadente, quando tutta la natura si prepara a riposarsi.
Qualcuno ha detto che la polvere è materia che non è a suo posto. La stessa definizione si applica ai nove decimi di coloro che vengono chiamati pigri. Sono invero gente smarrita in una via che non risponde nè al loro temperamento, nè alla loro capacità. Leggendo le biografie dei grandi uomini, si rimane colpiti dal numero dei «pigri» che si riscontra fra loro. Pigri, finchè non avevano trovato la loro vera strada, e oltremodo laboriosi più tardi.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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