Noi invece abbiamo appena citato ciò che si pratica già da molti affittaiuoli in Francia, in Inghilterra, nel Belgio, nelle Fiandre, ecc., - e che fin da domani potrebbe eseguirsi generalmente, appoggiandosi all'esperienza e al sapere già acquisiti per la pratica.
Ma senza la rivoluzione ciò non avverrà nè domani, nè poi, perchè i detentori del suolo e del capitale non vi hanno alcun tornaconto, e i contadini, che ve l'avrebbero, non hanno nè istruzione, nè denaro, nè tempo per provvedere alla riuscita.
La società attuale non è ancora a quest'altezza. Ma proclamino i parigini la Comune anarchica, e vi giungeranno senza fallo, imperocchè essi non commetteranno la sciocchezza di continuare a fabbricar gingilli di lusso (che a Vienna, a Varsavia e a Berlino si fabbricano con arte pari alla loro) e non si esporranno così a rimaner senza pane.
D'altronde, il lavoro agricolo, coll'aiuto delle macchine, sarà in breve la più attraente e la più dilettevole di tutte le occupazioni.
Bando ai gioielli! Bando alle vesti da bambola! Si vada a ritemprarsi nel lavoro dei campi, a cercarvi il vigore, le impressioni della natura, «la gioia di vivere», che si erano offuscate e perdute nei tetri laboratori della città!
Nel medio evo i pascoli alpini, meglio degli archibugi avevan permesso agli Svizzeri di emanciparsi dai signori e dai re. L'agricoltura moderna permetterà alla città insorta di affrancarsi dalle borghesie coalizzate.
III.
Abbiam visto in che modo i tre milioni e mezzo di abitanti dei due circondarii, (Senna e Senna e Oise) troverebbero largamente il pane necessario, col coltivare appena il terzo del loro territorio.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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