Però a che si riducono per ogni abitante questi venti milioni di giornate di 5 ore? - A ben poco davvero. - Una popolazione di tre milioni e mezzo ha, per lo meno 1.200.000 uomini adulti capaci di lavorare ed altrettante donne. Ebbene, per assicurare a tutti pane e carne, non occorreranno più di 17 giornate di lavoro per anno, per gli uomini soli. Aggiungetevi tre milioni di giornate di lavoro per avere il latte. Raddoppiatele, se vi piace. In tutto non si raggiungono le 25 giornate di 5 ore, - un vero trastullo nei campi - per provvedersi dei tre prodotti principali: pane, carne e latte; questi tre prodotti i quali, dopo l'alloggio, formano la principale preoccupazione quotidiana dei nove decimi dell'umanità.
E pure, - non ci stanchiamo dal ripeterlo, - questo non è un romanzo, Abbiamo raccontato ciò che è, ciò che si fa già in grandi proporzioni, ciò che fu sanzionato dalle esperienze eseguite su vasta scala. L'agricoltura potrebbe «fin da domani» essere riorganizzata su questi dati ove non vi si opponessero le leggi della proprietà e la generale ignoranza.
Il giorno in cui Parigi avrà compreso che sapere ciò che si mangia e come lo si produce è questione d'interesse pubblico; il giorno in cui ogni individuo avrà capito che questa questione è di gran lunga più importante delle discussioni del parlamento o dei consigli municipali, in tal giorno la Rivoluzione sarà fatta, Parigi prenderà le terre dei due dipartimenti e le coltiverà. Ed allora, dopo aver dato, durante tutta la sua esistenza per «acquistare» un nutrimento scarso e cattivo, il Parigino lo produrrà da sè sotto le sue mura, nel recinto delle fortezze (se esisteranno ancora) in poche ore di lavoro piacevole e salubre.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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