Pigliando a base la media di Jersey, in cui necessita un lavoro di 7 od 8 uomini per ettaro sotto vetro - il che importa meno di 24.000 ore di lavoro all'anno - le opere da farsi in questi 100 ettari piglierebbero in circa ogni anno 3.600.000 ore di lavoro. Cento giardinieri abili darebbero per questo lavoro cinque ore per giorno, ed il rimanente sarebbe eseguito dagli altri, i quali senza essere giardinieri di mestiere, saprebbero servirsi della vanga, del rastello, della inaffiatrice, ovvero sorveglierebbero i fornelli.
Questo lavoro frutterebbe, a poco dire, - come abbiam visto nel precedente capitolo - quanto è di necessità e di lusso in fatto di frutti e di legumi per 75.000 od anche 100.000 persone almeno. Ammetterete facilmente che s'incontrino, fra questi, 36.000 adulti inclini al lavoro dell'ortaglia. Ognuno avrebbe dunque da dedicare cento ore per anno da ripartirsi su tutta l'annata. Queste ore di lavoro sarebbero ore di ricreazione trascorse fra amici, coi ragazzi, in stupendi giardini, più ameni probabilmente di quelli della leggendaria Semiramide(34).
Ecco il bilancio delle fatiche da compiere per mangiare a sazietà dei frutti di cui oggi ci priviamo, e per avere in abbondanza tutti i legumi che la madre di famiglia ripartisce con tanta parsimonia, quando le è d'uopo misurare il soldo col quale si arricchisce colui che vive di rendita ed il proprietario vampiro.
Ah! se l'umanità avesse solo la coscienza di ciò che essa «può», e se tale coscienza le desse forza «a volere»!
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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Jersey Semiramide
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