È un sentimento infinitamente più largo dell'amore o della simpatia personale, un istinto che s'è a poco a poco sviluppato fra gli animali e fra gli uomini nel corso di una evoluzione estremamente lenta, e che à insegnato agli animali, come agli uomini, la forza che possono trovare nella pratica dell'aiuto reciproco e del mutuo appoggio, ed inoltre i piaceri che può loro offrire la vita sociale.
L'importanza di questa distinzione sarà facilmente apprezzata da tutti coloro che studiano la psicologia zoologica, e ancor più da coloro che si occupano della morale umana.
L'amore, la simpatia ed il sacrificio di sè compiono certamente una funzione immensa nello sviluppo progressivo dei nostri sentimenti morali. Ma non è sull'amore e nemmeno sulla simpatia che la società è basata, nell'umanità: è sulla coscienza della solidarietà umana, - non fosse essa che allo stato d'istinto; - sul sentimento incosciente della forza che dà a ciascuno la pratica del mutuo appoggio, sul sentimento della stretta dipendenza della felicità di ciascuno dalla felicità di tutti, e sopra un vago senso di giustizia o d'equità che porta l'individuo a considerare i diritti di ogni altro individuo come uguali ai propri.
Su questa larga base si sviluppano i sentimenti morali superiori. Ma questo argomento sorpassa i limiti di quest'opera, e non farò che indicare qui una conferenza, «Giustizia e moralità», che tenni in risposta all'opuscolo di Huxley, Ethics, ove ò trattato questa questione con qualche dettaglio, e, gli articoli sull'Etica che ò pubblicato nella rivista Nineteenth Century.
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