Sarò l'ultimo a voler diminuire l'ufficio che la rivendicazione dell'«io» dell'individuo à avuto nell'evoluzione dell'umanità. Tuttavia questo argomento richiede, secondo me, di essere trattato ben più profondamente di quello che sia stato trattato fino ad oggi. Nella storia dell'umanità, la rivendicazione dell'io individuale è stata più volte, e lo è costantemente, qualche cosa di molto diverso, qualche cosa di più ampio e profondo di questo «individualismo» ristretto, di questa «rivendicazione personale» non perspicace e limitata che i molti scrittori invocano. E gli individui che ànno fatto la storia non sono stati soltanto quelli che gli storici ànno presentato come degli eroi. La mia intenzione, dunque, è, permettendolo le circostanze, di esaminare particolarmente la parte che à avuto la rivendicazione dell'«io» individuale nell'evoluzione progressiva dell'umanità. Non posso far qui che qualche osservazione che abbia la portata di carattere completamente generale. Quando diverse istituzioni successive di mutuo appoggio - la tribù, il comune rurale, le corporazioni, la città del Medioevo - cominciarono, nel corso della storia, a perdere il loro carattere primitivo, ad essere invase da sovrapposizioni parassitarie, e a divenire quindi degli ostacoli al progresso, la rivolta dell'individuo contro queste istituzioni presentò sempre due aspetti diversi.
Una parte di coloro che insorgevano lottavano per migliorare le vecchie istituzioni o per elaborare una organizzazione migliore, basata sugli stessi principî del mutuo appoggio.
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Medioevo
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