38 Quanto ai coleotteri, abbiamo dei fatti di mutuo appoggio perfettamente osservati fra i necrofori. Abbisogna loro della materia organica in decomposizione per deporvi le uova, e per assicurare il nutrimento alle larve; ma questa materia organica non deve decomporsi troppo rapidamente: così essi ànno l'abitudine di sotterrare nel suolo dei cadaveri di ogni specie di piccoli animali che essi incontrano sul proprio cammino. D'ordinario, vivono isolati; ma quando uno di loro à scoperto il cadavere di un topo o di un uccello che gli riuscirebbe difficile seppellire da solo, chiama quattro o sei altri necrofori per venire a fine dell'operazione, riunendo gli sforzi; se ciò è necessario, trasportano il cadavere in un terreno molle, e lo seppelliscono, dando prova di molto buon senso, senza litigare per la scelta di colui che avrà il privilegio di deporre le uova nel corpo sepolto. E quando Gledditsch attaccò un uccello morto ad una croce fatta con due bastoni, o sospese un rospo ad un bastone piantato nel suolo, vide i piccoli necrofori unire amichevolmente le loro intelligenze per aver ragione dell'artifizio dell'uomo.39
Anche fra gli animali che sono ad un bassissimo grado di organizzazione possiamo trovare esempi analoghi. Certi granchi di terra delle Indie occidentali e dell'America del nord, si riuniscono in grandi branchi per andare fino al mare, ove depongono le uova. Ognuna di queste migrazioni suppone accordo, cooperazione e mutua assistenza. In quanto al grande granchio delle Molucche (Limulus), fui colpito (nel 1882, nell'acquario di Brighton) di vedere fino a qual punto questi animali così goffi siano capaci di dar prova di aiuto reciproco per soccorrere un compagno in pericolo.
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