41 Se, per esempio, prendiamo in esame un formicaio, non soltanto vi vediamo che ogni specie di lavoro, - allevamento della prole, approvvigionamenti, costruzioni, allevamento degli afidi, ecc., - è compiuto seguendo delle regole di mutuo appoggio volontario, ma bisogna anche che riconosciamo con Forel che le caratteristiche principali, fondamentali, della vita di molte specie di formiche è il fatto, o piuttosto l'obbligo, per ogni formica, di spartire il proprio nutrimento, già inghiottito e in parte digerito, con ogni membro della comunità che gliene chieda. Due formiche appartenenti a due specie diverse o a due formicai nemici, quando per caso si incontrano, si evitano. Ma due formiche appartenenti allo stesso formicaio, od alla stessa colonia di formicai, si avvicinano l'una all'altra, scambiano qualche movimento delle antenne, e «se una di esse à fame o sete, e sopra tutto se l'altra à lo stomaco pieno..., essa gli domanda immediatamente del nutrimento».42 La formica, così sollecitata non rifiuta mai; essa apre le sue mandibole, si mette in posizione e rigurgita una goccia di liquido trasparente che è tosto leccato dalla formica affamata. Questo rigurgito dell'alimento fatto per gli altri è un tratto caratteristico della vita delle formiche in libertà, ed esse vi ricorrono così costantemente per nutrire delle compagne affamate e per alimentare le larve, che Forel considera il tubo digestivo delle formiche come formato di due parti distinte, delle quali l'una, la posteriore, serve all'uso speciale dell'individuo, e l'altra, l'anteriore, serve principalmente ad uso della comunità. Se una formica che à il gozzo pieno è stata tanto egoista da rifiutarsi di nutrire una compagna, essa sarà trattata come una nemica o ancor peggio.
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