La guerra non esiste che nei limiti strettamente necessari.
La sociabilità delle api è tanto più istruttiva in quanto gli istinti del saccheggio e della pigrizia esistono anche fra di loro, e vi appaiono ogni volta che il loro sviluppo è favorito da qualche circostanza. Si sa che vi è sempre un certo numero di api che preferiscono una vita di saccheggio alla vita laboriosa delle operaie; e i periodi di carestia, così come i periodi di straordinaria abbondanza portano ad una recrudescenza di questa classe di saccheggiatrici. Quando i nostri raccolti sono stati ritirati e resta poco da succhiare nelle nostre praterie e nei nostri campi, le api ladre si notano più facilmente; d'altra parte, intorno alle piantagioni di canne da zucchero delle Indie occidentali e delle raffinerie d'Europa il furto, la pigrizia e molto spesso l'ubbriachezza diventano nelle api completamente abituali. Vediamo così che gli istinti antisociali esistono fra le portatrici di miele; ma la selezione naturale deve costantemente eliminarle, poichè alla lunga la pratica della solidarietà si mostra ben più vantaggiosa per la specie che lo sviluppo degli individui dotati di istinti predatori. «Le più astute e le più aggressive» sono eliminate a favore di quelle che capiscono i vantaggi della vita sociale e del mutuo appoggio.
Certo, nè le formiche, nè le api, e neppure le termiti si sono elevate alla concezione di una più alta solidarietà comprendente l'insieme della specie. A questo riguardo esse non ànno raggiunto un grado di sviluppo quale non lo troviamo del resto nelle nostre sommità politiche, scientifiche e religiose.
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