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      La caccia e il cibo in comune sono talmente abituali nel mondo dei volatili, che altri esempi sarebbero poco necessari; ciò è un fatto stabilito. In quanto alla forza che producono tali associazioni, essa è pienamente evidente. I più forti uccelli da preda sono impotenti contro le associazioni dei nostri più piccoli uccelli. Anche le aquile, anche la forte e terribile aquila calzata e l'aquila marziale che à tal forza da sollevare una lepre o una giovane antilope con i suoi forti artigli, tutte sono costrette ad abbandonare la lor preda a codeste bande di farfallini, i nibbi, che danno una caccia in piena regola alle aquile quando le vedono in possesso di una buona preda. I nibbi danno pure la caccia al rapido falco pescatore e gli tolgono il pesce che à catturato, ma nessuno li à mai veduti combattere tra di loro per il possesso della preda così carpita. Nelle isole Kerguelen, il Dott. Couës vide il Buphagus - la gallina di mare dei cacciatori di foche - inseguire dei gabbiani per far loro rigettare il cibo, mentre, da un'altra parte, i gabbiani e le rondini di mare si riunivano per disperdere le galline di mare, appena esse si avvicinavano alle loro dimore, particolarmente nel periodo dei nidi.55 I vannelli (Vanellus cristatus), tanto piccoli, ma tanto vivaci, attaccano audacemente gli uccelli da preda. Uno degli spettacoli più divertenti è il vederli aggredire un bozzagno, un nibbio, un corvo od un'aquila. Si capisce che sono sicuri della vittoria e si vede la rabbia dell'uccello da preda.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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