Durante parecchi giorni consecutivi, sopra una lunghezza di una sessantina di chilometri lungo il fiume, i Cosacchi fecero una carneficina di caprioli, mentre questi attraversavano l'Amùr che cominciava già a portare dei ghiaccioli in gran numero. Migliaia erano uccisi tutti i giorni e tuttavia l'esodo continuava. Di simili migrazioni non se ne sono mai vedute nè prima nè dopo; e quella deve esser stata causata dalle nevi precoci ed abbondanti nel Grandkhingan, forzando quegli intelligenti animali a tentare uno sforzo per arrivare alle basse terre dell'est delle montagne Dôoussé. Infatti qualche giorno più tardi il Dôoussé-alin fu ricoperto da una distesa di neve da due a tre piedi di spessore. Ora, quando ci si presenta l'immenso territorio (quasi grande quanto la Gran Bretagna) nel quale erano sparsi i branchi di caprioli che avevano dovuto riunirsi per una migrazione intrapresa in circostanze eccezionali, e ci si figuri quanto fosse difficile a quei branchi intendersi per traversare l'Amùr in un dato punto, più al sud, là dove si restringe di più, non si può che ammirare lo spirito di solidarietà di questi intelligenti animali. Il fatto non è meno meraviglioso se consideriamo che i bisonti dell'America del nord mostrarono un tempo le stesse qualità solidariste. Si vedevan pascolare in gran numero nelle pianure, ma questi grandi assembramenti erano composti di un'infinità di piccoli branchi che non si mescolavano mai. Tuttavia quando la necessità si faceva sentire, tutti i gruppi, quantunque sparsi sopra un immenso territorio, si riunivano, come ò precedentemente accennato, e formavano quelle immense colonne composte di migliaia di individui.
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