Le ricerche fatte dopo non ànno fatto che accentuare l'importanza di questo fattore, esse ànno mostrato come una grande estensione dell'area occupata da una specie - estensione che Darwin considerava con ragione come una condizione importante per l'apparizione di nuove varietà - può combinarsi con l'isolamento di certi gruppi, risultando da mutamenti geologici locali, o da ostacoli topografici. Qui è impossibile entrare nella discussione di questa importante questione, ma qualche osservazione potrà rilevare l'azione combinata di queste differenti cause. Si sa che dei gruppi di una data specie d'animali s'avvezzano spesso ad una nuova specie d'alimenti. Per esempio, gli scoiattoli, quando vi è carestia di pine nelle foreste di larici, si trasferiranno nelle foreste di abeti, ed il cambiamento di nutrizione à su di loro certi effetti fisiologici ben noti. Se questo mutamento di condizioni non dura, se l'anno seguente le pine si troveranno di nuovo in abbondanza nelle fitte foreste di larici, è evidente che nessuna nuova specie di scoiattoli sarà stata prodotta da questo fatto.
Ma se una parte del vasto spazio occupato da essi subisce un cambiamento di condizioni fisiche, se, per esempio, il clima diventa dolce o vi è una siccità locale (due cause che produrrebbero un accrescimento delle foreste di abeti rispetto alle foreste di larici), e se qualche altra circostanza viene a spingere gli scoiattoli a stabilirsi nel limite della regione inaridita, avremo allora una nuova varietà, vale a dire una specie novella principiante, senza che sia avvenuto niente che meritasse il nome di sterminio tra gli scoiattoli.
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Darwin
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