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      E abbiamo buone ragioni per credere che la mancanza di popolazione animale sia lo stato naturale delle cose nel mondo intero, con pochissime eccezioni temporanee a questa regola. Infatti il numero degli animali in una data regione è determinato, non dalla maggiore quantità di nutrimento che questa regione può fornire, ma dai prodotti delle annate più cattive. Per questa ragione, la competizione non può essere una condizione normale; ma altre cause intervengono ancora per abbassare la popolazione animale anche al di sotto di questo livello. Se prendiamo i cavalli ed il bestiame che passano tutto l'inverno nelle steppe della Transbaicalia, li troviamo magri e sfiniti alla fine dell'inverno. Tuttavia sono sfiniti non per insufficienza di nutrimento - l'erba seppellita sotto un lieve strato di neve c'è dappertutto abbondante - bensì a causa della difficoltà di raggiungere l'erba sotto la neve, e questa difficoltà è la stessa per tutti i cavalli. Per giunta i giorni di nevischio sono frequenti al principio della primavera, e se sopravviene una serie di questi giorni i cavalli si spossano sempre più. Poi si scatena una tempesta di neve che obbliga gli animali già sfiniti a privarsi di cibo per parecchi giorni ed allora muoiono in gran numero. Le perdite durante la primavera sono così enormi che, se la stagione è stata più cruda del solito, queste perdite non sono neppure coperte dalle nuove nascite, e, dato lo spossamento di tutti i cavalli, i giovani puledri nascono deboli. In questo modo il numero dei cavalli e del bestiame rimane sempre al di sotto di quello che potrebbe essere.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





Transbaicalia