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      Huxlev, come si sa, si pose a capo di questa scuola ed in un articolo scritto nel 1888, presentò gli uomini primitivi come delle tigri o dei leoni, privi di qualsiasi concezione etica, spingenti la lotta per l'esistenza fino ai più crudeli eccessi, conducenti una vita di «libero combattimento continuo». Per citare le sue proprie parole, «al di fuori dei legami ristretti e temporanei della famiglia, la guerra di cui parla Hobbes di ognuno contro tutti era lo stato normale dell'esistenza».103
      Si è fatto notare più d'una volta che l'errore principale di Hobbes e così pure dei filosofi del XVIII secolo, era di supporre che l'uman genere sia cominciato sotto la forma di piccole famiglie isolate, un po' simili alle famiglie «limitate e temporanee» dei grandi carnivori, mentre ora si sa in modo certo che non avvenne così.104 Ben inteso non abbiamo testimonianze dirette relative al modo di vivere dei primi esseri umani. Non siamo nemmeno certi della epoca della loro prima apparizione; i geologi odierni inclinano a vederne la traccia nel pliocene od anche nel miocene, che sono dei sedimenti del periodo terziario. Ma abbiamo il metodo indiretto che ci permette di gettare qualche luce fino a questa remota antichità.
      Una indagine minuziosa delle istituzioni sociali dei popoli primitivi è stata fatta in questi ultimi anni, ed essa à rivelato tra le istituzioni attuali delle tracce di istituzioni molto più antiche, sparite da lungo tempo, ma che tuttavia ànno lasciato indiscutibili vestigie della loro anteriore esistenza.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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