Le «stazioni» dell'uomo neolitico si seguono da vicino le une alle altre sopra i terrapieni che segnano ora le rive degli antichi laghi. E in ciascuna di queste stazioni gli strumenti di pietra vi sono trovati in tale quantità che è certo che quei luoghi furono abitati per dei secoli da tribù abbastanza numerose. Dei veri laboratori di strumenti di silice, attestanti il gran numero di operai che vi si riunivano, sono stati scoperti dagli archeologi.
Le tracce d'un periodo più progredito, caratterizzato già dall'uso di qualche stoviglia, si trovano negli ammassi di conchiglie nella Danimarca. Come è noto, questi ammassi si mostrano sotto forma di mucchi di due o tre metri di spessore, da trenta a cinquanta metri o più di lunghezza e sono così comuni, lungo certe parti della costa, che per molto tempo vennero considerati come dei prodotti naturali. Tuttavia «non contengono nulla che non abbia in un modo o nell'altro servito all'uomo», e sono così pieni di prodotti dell'industria umana, che durante un soggiorno di due giorni a Milgaard, Lubbock dissotterrò non meno di 191 frammenti di utensili di pietra e quattro frammenti di stoviglie. Lo spessore e la estensione di questi ammassi di conchiglie provano che per successive generazioni le coste della Danimarca furono abitate da centinaia di piccole tribù viventi insieme pacificamente come vivono ai giorni nostri le tribù fuegine che pure accumulano mucchi di conchiglie.109
Quanto alle abitazioni lacustri della Svizzera, che rappresentano una tappa più evoluta della civiltà, presentano maggiori prove della vita e del lavoro sociale.
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