Un selvaggio che è capace di vivere sotto una tale organizzazione e di liberamente sottomettersi a delle regole che urtano costantemente i suoi personali desideri non è assolutamente una bestia priva di principî etici e ignara affatto di freno alle sue passioni. Ma questo fatto diventa più notevole se si considera l'estrema antichità della organizzazione del clan. Oggidì si sa che i Semiti primitivi, i Greci d'Omero, i Romani preistorici, i Germani di Tacito, i primi Celti ed i primi Slavoni ànno tutti avuto il loro periodo d'organizzazione per clan, analogo a quello degli Australiani, dei Pellirosse, degli Esquimesi e degli altri abitanti della «cinta dei selvaggi».112
Così bisogna ammettere, sia che l'evoluzione dei costumi matrimoniali segua lo stesso cammino tra tutte le razze umane, sia che i rudimenti dell'organizzazione del clan abbiano preso origine presso qualche antico comune dei Semiti, degli Ariani, dei Polinesi, ecc., prima della loro separazione in razze distinte, e che questi usi si conservarono fino ad ora tra le razze separate da lungo tempo dal ceppo comune.
Comunque sia, queste due alternative implicano una tenacità ugualmente notevole dell'istituzione, poichè, dopo decine di migliaia d'anni d'esistenza, tutti gli assalti dell'individuo non poterono distruggerla. La persistenza dell'organizzazione del clan mostra quanto sia falso il rappresentare l'umanità primitiva come un'agglomerazione disordinata di individui ubbidienti soltanto alle loro passioni individuali e traenti vantaggio dalla loro forza ed abilità personali contro tutti gli altri rappresentanti della specie.
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