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      L'altezza della moralità mantenuta in seno ai clans esquimesi è stata spesso citata. Però le seguenti note sui costumi degli Aleutini, prossimi parenti degli Esquimesi, daranno meglio un'idea della morale dei selvaggi nel suo insieme. Esse sono state scritte dopo un soggiorno di dieci anni presso gli Aleutini, da un uomo dei più pregevoli, il missionario russo Veniaminoff. Le riassumo conservando, quanto è possibile, le sue proprie parole:
      «La resistenza - egli dice - è il loro carattere principale. Essa è semplicemente prodigiosa. Non solo si bagnano ogni mattina nel mare gelato e stanno nudi sulla riva, respirando il vento gelido, ma il loro indurimento, anche quando ànno da fare un duro lavoro con un nutrimento insufficente, sorpassa tutto ciò che si può immaginare. Durante una carestia prolungata, l'Aleutino pensa ai suoi figli: dà loro tutto quello che à, e lui digiuna. Essi non sono inclini al furto; ciò fu rilevato anche dai primi emigranti russi. Non che essi non rubino mai; ogni Aleutino confesserà d'aver rubato qualche cosa, ma si tratta di una inezia, una vera bagattella. Commovente è l'affezione dei genitori verso i figli, benchè non si mostri mai a parole, o con carezze. Si ottiene difficilmente una promessa da un Aleutino; ma una volta che à promesso, egli terrà la parola qualunque cosa possa accadere. (Un Aleutino aveva fatto dono di un pesce salato a Veniaminoff; il pesce fu, nella precipitazione della partenza, dimenticato sulla riva. Egli lo portò a casa. Non ebbe occasione di inviarlo al missionario che nel seguente mese di gennaio; ed in novembre e dicembre vi fu una grande carestia di alimenti nell'accampamento.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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