In questa fase religiosa della sua esistenza il cannibalismo raggiunge caratteri ripugnanti. Il Messico è un esempio molto noto; ed alle isole Fidji, nelle quali il re poteva mangiare non importa quale dei suoi sudditi, troviamo una potente casta di preti, una teologia complicata142 e uno sviluppo completo della autocrazia. Così il cannibalismo derivato dalla necessità divenne, in un'epoca posteriore, una istituzione religiosa, e sotto questa forma sopravvisse lungo tempo dopo che era sparito dalle tribù che certamente l'avevano usato in epoche precedenti, ma che non avevano raggiunta la fase teocratica della evoluzione. In certi casi queste consuetudini sono state conservate come una sopravvivenza del tempo antico, come una tradizione religiosa.
Sto per terminare le mie note citando un altro costume che dà pure luogo alle più errate conclusioni. È il costume della vendetta del sangue. Tutti i selvaggi vivono nel sentimento che il sangue sparso debba essere vendicato col sangue. Se qualcuno è stato ucciso, l'uccisore deve morire; se qualcuno è stato ferito, il sangue dell'aggressore deve essere sparso. Non vi è eccezione alla regola neppure per gli animali; così il sangue del cacciatore è sparso al suo ritorno al villaggio, se egli à sparso il sangue di un animale. Questo è il concetto della giustizia secondo i selvaggi - concetto che esiste ancora nell'Europa occidentale per ciò che riguarda l'omicidio. Allorchè l'offensore e l'offeso appartengono alla stessa tribù, la tribù e la persona offesa aggiustano la faccenda.
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