Dai tempi meglio conosciuti della storia, possiamo già trarre qualche esempio della vita delle masse, e rilevare la parte rappresentatavi dal mutuo appoggio; e per non estendere troppo il lavoro, possiamo dispensarci dal risalire fino agli Egiziani od anche fino all'antichità greca o romana. Infatti l'evoluzione del genere umano non à avuto il carattere di una successione ininterrotta. Parecchie volte ebbe fine in una data regione, in una certa razza, ed à ricominciato altrove, tra altre razze. Ma ad ogni nuovo inizio ricomincia con le stesse istituzioni del clan che abbiamo vedute già presso i selvaggi. Così che, se prendiamo l'ultima rinascenza, quella della nostra civiltà attuale ai suoi inizi, nei primi secoli dell'era nostra, tra quelli che i Romani chiamavano i «barbari», avremo tutta la scala dell'evoluzione, cominciando dalle gentes e terminando con le istituzioni dei tempi attuali. Le pagine seguenti saranno consacrate a tale studio.
I dotti non ànno ancora stabilite bene le cause che, circa due mila anni fa, spinsero dall'Asia in Europa, nazioni intere, e produssero delle grandi migrazioni di barbari che posero fine all'Impero romano d'occidente. Una causa si presenta non di meno allo spirito del geografo, quando considera le rovine di città popolose nei deserti dell'Asia centrale, o segue il letto dei fiumi oggi asciutti e le depressioni riempite in altri tempi da grandi laghi dei quali non restano più ora che dei semplici stagni. È la siccità; una siccità recente, la quale à cominciato con il periodo post-glaciale ed è continuata nei tempi storici con una rapidità che non eravamo, in altri tempi, pronti ad ammettere.
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