152 Contro questo fenomeno della natura l'uomo è impotente. Quando gli abitanti del nord-ovest della Mongolia e del Turkestan orientale videro che l'acqua li abbandonava, non ebbero altra via che scendere verso le larghe valli conducenti alle terre più basse e di respingere verso l'ovest gli abitanti delle pianure.153
Popolazioni su popolazioni furono così riversate in Europa, forzando altri popoli a spostarsi e ad avanzare sempre per varî secoli verso l'ovest, o verso l'est, alla ricerca di nuove dimore più o meno stabili. Durante l'emigrazione, le razze si mescolarono: gli aborigeni con gli immigrati; gli Ariani con gli Uralo-Altaici; e non vi sarebbe stato niente di stupefacente, se le istituzioni sociali che le avevano tenute unite nelle loro contrade d'origine fossero completamente sparite durante le stratificazioni di razze che si formarono nell'Europa e nell'Asia. Ma non fu così. Queste istituzioni subirono unicamente le modificazioni richieste dalle nuove condizioni di esistenza.
Quando i Teutoni, i Celti, gli Scandinavi ed altri entrarono per la prima volta in contatto con i Romani, erano in uno stato di organizzazione sociale di trapasso. Le unioni per clans, basate su un'origine comune, supposta o reale, li avevano mantenuti uniti durante parecchie migliaia di anni. Ma queste unioni non rispondevano al loro scopo, in quanto che non vi erano famiglie separate nel seno della gens o del clan. Tuttavia, per cause che abbiamo già ricordate, la famiglia patriarcale separata si sviluppava già, lentamente, ma sicuramente, all'interno del clan: ed alla lunga ciò significava evidentemente l'accumularsi individuale della ricchezza e del potere e la loro trasmissione ereditaria.
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