Le frequenti migrazioni dei barbari e le guerre, che ne erano le conseguenze, non fecero che affrettare la divisione delle genti in famiglie separate, mentre che la dispersione delle diverse popolazioni e la loro mescolanza con stranieri offrivano nuove facilità per l'ultima disintegrazione delle unioni, basate fin allora sulla comune origine. I barbari erano, così, nella alternativa, o di vedere i loro clans dispersi in gruppi sparsi di famiglie, tra le quali le più ricche, sopra tutto, se potevano unire alle loro ricchezze le funzioni sacerdotali o la gloria militare, dovevano riuscire ad imporre la loro autorità ad altri; oppure di scoprire qualche nuova forma d'organizzazione, basata su nuovi principî.
Parecchie tribù non ebbero la forza di resistere allo scioglimento; esse si disgregarono e furono perdute per la storia. Ma le più vigorose serbarono la loro coesione ed uscirono da questa prova con una nuova organizzazione - il comune rurale - che le mantenne unite durante quindici secoli successivi ed anche più. La concezione di un comune territorio, acquistato e protetto dagli sforzi comuni, nacque e sostituì le tradizioni in decadenza di una origine comune.
Gli dèi comuni perdettero gradatamente il loro carattere antico e furono dotati di carattere territoriale e locale. Divennero gli dèi o i santi d'un determinato luogo; la terra fu identificata con i suoi abitanti. Delle unioni territoriali si svolsero al posto delle unioni consenguinee del passato; e questa nuova organizzazione offriva certi vantaggi incontestabili nelle nuove circostanze.
| |
|