Il villaggio rurale nell'India antica e moderna, ariana e non ariana, è reso noto dalle opere del baronetto Enrico Maine, che ànno fatto epoca; Elphinstone l'à descritto fra gli Afgani. Lo troveremo ugualmente negli oulous dei Mongoli, la thaddart dei Cabili, la dessa dei Giavanesi, la kota o tofa dei Malesi, e sotto altri nomi nell'Abissinia, nel Sudan, nell'interno dell'Africa, presso gli indigeni delle due Americhe, fra tutte le grandi e le piccole tribù dell'arcipelago del Pacifico.157 In breve, noi non conosciamo una sola razza umana od una sola nazione che non abbia avuto il suo periodo di villaggio rurale. Questo solo fatto distrugge la teoria secondo la quale il villaggio rurale in Europa sarebbe stato un risultato del servaggio. Esso è anteriore al servaggio, ed anche la sottomissione al servaggio fu impotente a spezzarlo. Esso fu una base universale della evoluzione, una inevitabile trasformazione dell'organizzazione per clans, almeno per tutti i popoli che ànno rappresentato, od ancora rappresentano, qualche parte nella storia.158
Il villaggio rurale era una produzione naturale, e per questa ragione una assoluta uniformità nella sua struttura non era possibile. In generale era una unione tra famiglie considerate come di origine comune e possedenti un certo territorio in comune. Ma presso certi popoli, per il favore di varie circostanze, le famiglie non si affrettarono a ramificarsi in famiglie nuove e, quantunque diventate numerosissime, restarono indivise. Cinque, sei ed anche sette generazioni continuarono allora a vivere sotto il medesimo tetto, o entro il medesimo recinto, tenendo casa in comune, possedendo in comune il loro bestiame e prendendo i loro pasti insieme, al focolare familiare.
| |
India Enrico Maine Elphinstone Afgani Mongoli Cabili Giavanesi Malesi Abissinia Sudan Africa Americhe Pacifico Europa
|