In questo caso erano sotto il regime che in etnologia si chiama «famiglia composta» o «famiglia indivisa» come la vediamo ancora in tutta la Cina, nell'India, nella zadrouga degli Slavi meridionali, nella Danimarca, ed occasionalmente nella Russia del nord e nell'ovest della Francia.159 Presso altri popoli o in altre circostanze che non sono ancora bene determinate, le famiglie non raggiunsero le stesse proporzioni; i nipoti e qualche volta i figli stessi lasciano la casa appena sono ammogliati, e ciascuno di essi crea una nuova famiglia. Ma, indivise o no, raggruppate o sparse nei boschi, le famiglie dimorano unite in villaggi comuni; parecchi villaggi si raggruppano in tribł e le tribł in federazioni. Tale fu l'organizzazione che si svolse fra i pretesi «barbari», quando essi incominciarono a stabilirsi in un modo pił o meno duraturo in Europa.
Occorse una lunghissima evoluzione prima che le gentes o clans riconoscessero l'esistenza distinta della famiglia patriarcale in una capanna separata; ma anche dopo che ciņ era stato riconosciuto, il clan fu lento nell'ammettere l'ereditą personale dei beni. Alcuni oggetti che erano appartenuti personalmente all'individuo venivano distrutti su la sua tomba, o sotterrati con lui. Il comune rurale, al contrario, riconosceva pienamente l'accumularsi privato della ricchezza nella famiglia e la sua trasmissione ereditaria. Ma la ricchezza era concepita esclusivamente sotto forma di beni mobili, comprendenti il bestiame, gli utensili, le armi e la casa d'abitazione, la quale, come tutte le cose che possono essere distrutte dal fuoco, rientrano nella stessa categoria.
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