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      173 La ribellione contro una giusta decisione della legge della consuetudine era semplicemente «inconcepibile» come l'à così ben detto Enrico Maine, «perchè la legge, la moralità ed i fatti non si distinguevano gli uni dagli altri in quel tempo».174 L'autorità morale del comune era tanto forte, che anche in epoca molto posteriore, allorchè i Comuni rurali caddero in potere dei signori feudali, essi conservarono i loro poteri giudiziari: essi permettevano soltanto al signore od al suo mandatario di «trovare» la sentenza condizionale secondo la legge del costume che egli aveva giurato di osservare, e di riscuotere a favore proprio l'ammenda (o fred) dovuta al comune. Ma per lungo tempo il signore stesso, se restava comproprietario dei terreni incolti del comune, doveva sottomettersi alle decisioni del comune per gli affari pubblici. Nobile, od ecclesiastico, doveva ubbidire all'assemblea del popolo - Wer daselbst Wasser und Weid genusst, muss gehorsam sein -. «Chi fa uso qui del diritto dell'acqua e dei pascoli, deve ubbidienza», tale era la vecchia legge. Anche quando i contadini diventarono servi di un signore, questi doveva presentarsi davanti l'assemblea del popolo quando gli veniva intimato.175
      Nel loro concetto della giustizia, i barbari poco differivano dai selvaggi. Essi ritenevano che un assassinio dovesse essere seguito dalla morte dell'uccisore; che le ferite dovessero essere punite con ferite assolutamente uguali, e che la famiglia oltraggiata fosse tenuta ad eseguire la sentenza della legge.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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