In generale gli usi comunisti dei Buriati colpirono talmente i conquistatori Russi della Siberia, che dettero loro il nome di «Bratskiye» - «I fraterni» - e scrissero a Mosca: «Presso di loro tutto è in comune; tutto ciò che ànno lo dividono tra di loro». Ancor ora, presso i Buriati del Lena quando si tratta di vendere del grano, o di inviare alcune bestie per essere vendute ad un macellaio russo, le famiglie dell'oulous, o della tribù, riuniscono il loro grano e le loro bestie e li vendono come un sol tutto. Ogni oulous à, di più, del grano messo in serbo perchè sia pronto in caso di bisogno; à il suo forno comunale (il forno solito degli antichi comuni francesi) e il suo fabbro ferraio, il quale, come il fabbro dei comuni dell'India,187 essendo un membro del comune non è mai pagato per l'opera che fa per i suoi compagni del comune. Deve lavorare gratuitamente e se utilizza il suo tempo libero nel fabbricare piccole placche di ferro cesellato ed argentato delle quali i Buriati ornano i loro vestiti, può all'occasione venderne ad una donna di un altro clan, ma alle donne del suo proprio clan questi ornamenti devono essere dati in dono. Le vendite e le compere non devono avvenire nel comune, e la regola è così severa che allorchè una famiglia ricca prende un lavoratore, questo lavoratore deve essere preso in un altro clan o tra i Russi. Quest'abitudine non è evidentemente particolare ai Buriati, ed essa è così diffusa tra i barbari moderni, Ariani o Uralo-Altaici, che doveva essere stata universale presso i nostri antenati.
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