La djemmâa nomina il potere esecutivo - l'anziano, lo scriba e il tesoriere; essa fissa le imposte e dirige la ripartizione delle terre comuni, come pure ogni specie di lavori di utilità pubblica. Molti lavori sono eseguiti in comune; le strade, le moschee, le fontane, i canali d'irrigazione, le torri alte per proteggersi dai saccheggi, i recinti, ecc. sono fatti dal comune; invece le grandi strade, le grandi moschee e le grandi piazze del mercato sono opera della tribù. Molte vestigia di coltivazione in comune continuano ad esistere e le case sono ancora costruite dappertutto con l'aiuto di tutti gli uomini e di tutte le donne del comune. Gli «aiutanti» sono d'uso molto frequente, vengono chiamati per la coltivazione dei campi, per le messi, ecc. In quanto al lavoro professionale, ciascun comune à il suo fabbro, che gode della sua parte di terra del comune e lavora per il comune; quando la stagione dei lavori s'avvicina, quest'operaio visita ogni casa e ripara gli strumenti e gli aratri senza richiedere nessun compenso. La costruzione di nuovi aratri viene considerata come opera sacra che non si può in nessun modo retribuire con denaro, nè con nessuna altra forma di salario.
Poichè i Cabili conoscono di già la proprietà privata, vi sono i poveri ed i ricchi tra di loro. Ma come tutte le persone che vivono molto vicino le une alle altre e sanno come la povertà comincia, la considerano una disavventura che può colpire chiunque. «Non dire che non porterai mai il sacco del mendicante e che non andrai mai in prigione» dice un proverbio dei contadini russi.
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Cabili
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