Ma in caso di necessità può contare sopra un'assistenza quasi illimitata. Così durante la carestia del 1867-68, i Cabili accolsero e nutrirono tutti quelli che cercavano rifugio nei loro villaggi, senza distinzione d'origine. Nel distretto di Dellys, non vi sono state meno di 12.000 persone, provenienti da tutte le parti dell'Algeria, ed anche dal Marocco, nutrite così. Mentre si moriva di fame nell'Algeria, non vi fu un solo caso di morte dovuto a questa causa nel territorio dei Cabili. Le djemmâas, privandosi esse stesse del necessario, organizzarono dei soccorsi, senza mai chiedere nessun aiuto al governo, senza far intendere la più lieve lagnanza; esse consideravano ciò come un dovere naturale. Mentre tra i coloni europei ogni specie di misure di polizia erano prese per impedire i furti ed il disordine risultanti dall'affluenza degli stranieri, niente di simile fu necessario sul territorio dei Cabili: le djemmâas non avevano affatto bisogno nè di aiuto nè di protezione dal di fuori.192
Non posso che citare rapidamente due altri caratteri dei più interessanti della vita dei Cabili; l'anaya o protezione assicurata dei pozzi, dei canali, delle moschee, delle piazze del mercato, di certe strade, ecc., in caso di guerra, ed i çofs. - Nell'anaya abbiamo una serie di istituzioni tendenti a diminuire i mali della guerra ed a prevenire i conflitti. Così la piazza del mercato è anaya, sopra tutto se è situata su una frontiera e mette in comunicazione dei Cabili con degli stranieri; nessuno osa turbare la quiete del mercato, e se scoppia un tumulto è immediatamente sedato dagli stranieri che sono riuniti nella città del mercato.
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