Ciò fu recentemente il caso di alcuni villaggi khevsuri i cui abitanti prestarono giuramento di «comunità e fraternità».193 In un'altra regione del Caucaso, il Daghestan, vediamo stabilirsi relazioni feudali tra due tribù tutte e due conservanti nello stesso tempo i loro comuni (ed anche delle tracce delle antiche «classi» della organizzazione per gens); è un esempio vivente di ciò che è accaduto al tempo della conquista dell'Italia e della Gallia da parte dei barbari. I Lezghini, i quali avevano conquistato parecchi villaggi georgiani e tartari nel distretto di Zakataly, non li ripartirono tra le famiglie dei conquistatori; costituirono un clan feudale che comprende oggi 12.000 focolari in tre villaggi e che possiede non meno di venti villaggi georgiani e tartari in comune.
I conquistatori divisero le proprie terre tra le loro tribù, e queste le divisero in parti uguali tra le proprie famiglie; ma non si immischiarono affatto nei djemmâa dei loro tributari i quali praticano ancora l'uso seguente, segnalato da Giulio Cesare: la djemmâa decide ogni anno quale parte di territorio comune deve essere coltivato, questo spazio è diviso in tante parti quante sono le famiglie, e le parti sono estratte a sorte.194 È degno di nota, che, mentre s'incontra un certo numero di proletari tra i Lezghini (i quali vivono sotto un regime di proprietà privata per le terre e di proprietà comune per i servi),195 essi sono rari tra i loro servi georgiani che continuano a possedere le loro terre in comune.
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