Passiamo ora ad esaminare questo nuovo svolgimento della tendenza, sempre viva, verso il mutuo appoggio.
Se cominciamo dai comuni rurali dei sedicenti barbari, in un'epoca nella quale vediamo sbocciare una nuova civiltą, dopo la caduta dell'Impero romano, abbiamo da studiare i nuovi aspetti che le tendenze sociali delle moltitudini presero nel Medioevo, particolarmente nelle corporazioni e nelle cittą medioevali.
Lontano dall'essere degli animali combattivi, ai quali spesso sono stati paragonati, i barbari dei primi secoli dell'era nostra - Mongoli, Africani, Arabi, ecc., che sono ancora nello stesso stato - preferirono invariabilmente la pace alla guerra. Alcune tribł fecero eccezione: quelle che erano state ricacciate durante le grandi migrazioni nei deserti o su montagne brulle si trovarono forzate a depredare periodicamente i loro vicini pił favoriti. Ma a parte quelle, la grande moltitudine dei Teutoni, dei Sassoni, dei Celti, degli Slavi, ecc., ritornarono alla loro vanga ed al loro gregge molto presto, appena stabiliti in territori recentemente conquistati.
I pił antichi codici barbari ci presentano gią delle societą composte da pacifici comuni agricoli e non da orde di uomini in guerra gli uni contro gli altri. Questi barbari popolarono il suolo di villaggi e di fattorie,201 dissodarono foreste, costruirono ponti sui torrenti, colonizzarono deserti che erano del tutto inabitabili, ed abbandonarono le arrischiate spedizioni guerresche a bande, scholae, o compagnie, raccolte da capi temporanei, che andavano errando, offrendo il loro spirito avventuroso, le loro armi e le loro conoscenze guerresche, a protezione dei popoli, i quali desideravano sopra tutto la pace.
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