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      Una nuova vita di libertà cominciò a svolgersi in queste cinte fortificate. La città del Medioevo era nata.214
      Nessun periodo della storia può meglio mostrare il potere creatore delle masse popolari quanto il X e l'XI secolo, allorchè i villaggi e le piazze del mercato, fortificati, - come «oasi nella foresta feudale» - cominciarono a liberarsi dal giogo dei signori, e lentamente prepararono la futura organizzazione della città. Disgraziatamente, è un periodo sul quale le informazioni storiche sono particolarmente rare: conosciamo i risultati, ma sappiamo poco circa i mezzi con i quali furono ottenuti.
      Al riparo delle loro mura, le assemblee popolari delle città - sia completamente indipendenti, sia rette dalle principali famiglie nobili o commercianti - conquistarono e conservarono il diritto di eleggere il difensore militare della città ed il supremo magistrato, od almeno di scegliere tra quelli che aspiravano a tale posto. In Italia i giovani comuni licenziavano continuamente i loro difensori o domini, combattendo quelli che ricusavano di andarsene. La stessa cosa accadeva nell'Est. In Boemia, i ricchi ed i poveri insieme (Bohemicae gentis magni et parvi, nobiles et ignobiles), prendevano parte all'elezione,215 mentre che le viétchès (assemblee del popolo), delle città russe eleggevano regolarmente i loro duci - scelti sempre nella famiglia dei Rurick, - facevano le loro convenzioni con essi e rinviavano i loro Rniaz, se ne erano malcontenti.216 Alla stessa epoca, nella maggior parte delle città dell'ovest e del sud d'Europa, la tendenza era di prendere per difensore un vescovo eletto dalla città stessa; e tanti vescovi si misero alla testa della resistenza per la protezione delle «immunità» delle città e la difesa delle loro libertà, che molti di essi furono, dopo morti, considerati come santi e diventarono i patroni di varie città: san Uthelred di Winchester, sant'Ulrico di Absburgo, san Volfango di Ratisbona, sant'Eriberto di Colonia, sant'Adalberto di Praga e così via.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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