Le gilde rispondevano ad un profondo bisogno della natura umana, e riunivano tutte le attribuzioni che lo Stato s'appropriò più tardi per la sua burocrazia e la sua polizia. Esse erano più di questo, perchè rappresentavano associazioni per l'appoggio mutuo in tutte le circostanze e per tutti gli incidenti della vita, «con opera e consiglio»; erano anche associazioni per il mantenimento della giustizia - differenti in questo dallo Stato - chè in tutte le occasioni intervenivano con sentimento umano, fraterno, in vece del formalismo che è la caratteristica essenziale dell'intervento dello Stato. Quando uno compariva davanti al tribunale della gilda, il fratello aveva da rispondere ad uomini che lo conoscevano bene ed erano stati precedentemente al suo fianco, sia nel lavoro giornaliero e al pasto comune, sia durante il compimento dei loro doveri fraterni: a uomini che erano suoi eguali e veramente fratelli, non dei teorici della legge, nè difensori di interessi altrui.239
Una istituzione così ben fatta per sodisfare ai bisogni d'unione senza privare l'individuo della sua iniziativa, non poteva che estendersi, accrescersi e rafforzarsi. La difficoltà era di trovare una forma che permettesse di federare le gilde in un tutto armonico, senza invadere il campo di quelle dei comuni rurali. Quando questa combinazione fu trovata e che una successione di circostanze favorevoli permise alle città di affermare la loro indipendenza, esse lo fecero con un'unità di pensiero che suscita ammirazione pur nel nostro secolo delle strade ferrate, dei telegrafi e della stampa.
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