Questo aveva la responsabilità comunale per tutti i suoi membri in caso di delitto, la giurisdizione ed amministrazione indipendenti dagli scabini delle strade (ulitschanskye starosty), il suo sigillo particolare e, in caso di bisogno, il foro a parte, la propria milizia, come pure i suoi preti, eletti dalla sezione che aveva così la sua propria vita collettiva e le sue imprese collettive.244
La città del Medioevo ci appare pertanto come una doppia federazione; dapprima, di tutti i capifamiglia costituenti delle piccole unioni territoriali - la strada, la parrocchia, la sezione, - e poi degli individui uniti da giuramento in gilde secondo le loro professioni. La prima era un prodotto del comune rurale, origine della città; invece la seconda era una creazione posteriore dovuta alle nuove condizioni.
La garanzia della libertà, dell'auto-amministrazione e della pace era lo scopo principale della città del Medioevo; ed il lavoro, come vedremo tra poco parlando delle gilde di mestieri, ne era la base. Ma la «produzione» non assorbiva tutta l'attenzione degli economisti del Medioevo. Con il loro spirito pratico, essi compresero che il «consumo» doveva essere garantito al fine d'ottenere la produzione; e per conseguenza il principio fondamentale di ogni città era di provvedere alla sussistenza comune ed all'alloggio dei poveri come dei ricchi (gemeine notdurft und gemach armer und reicher).245 La compra dei viveri e di altre cose di prima necessità (carbone, legna, ecc.), prima che fossero passati per il mercato, o in condizioni particolarmente favorevoli, dalle quali altri fossero stati esclusi, - in una parola la preemptio - era completamente vietata.
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