Vedremo meglio fino a qual punto riuscģ questo tentativo quando avremo analizzato, nel capitolo seguente, l'organizzazione del lavoro nella cittą del Medioevo e le relazioni delle cittą con la popolazione delle campagne che le circondavano.
CAPITOLO VI.
IL MUTUO APPOGGIONELLA CITTĄ DEL MEDIO EVO
(Seguito)
Somiglianze e differenze tra le cittą del Medioevo. - Le corporazioni delle arti: attributi dello Stato in ciascuna di esse. - Atteggiamento della cittą verso i contadini; tentativi per liberarli. - I Signori. - Resultati ottenuti dalla cittą del Medioevo nelle Arti e nelle Scienze. - Cause di decadenza.
Le cittą del Medioevo non furono organizzate su di un piano prestabilito, dalla volontą esterna d'un legislatore. Ognuna di esse fu un prodotto naturale nel pieno significato della parola, un resultato sempre variabile delle lotte tra forze che si accordavano e si riaccordavano tra loro, secondo le capacitą, la sorte dei conflitti e l'appoggio che trovavano nell'ambiente sociale. E questo č il perchč non vi sono due cittą in cui l'ordinamento interno e le sorti siano stati identici. Ciascuna, presa separatamente, da un secolo all'altro si trasforma. Tuttavia, se volgiamo uno sguardo complessivo a tutte le cittą d'Europa, le differenze locali e nazionali spariscono, e noi siamo colpiti dalla meravigliosa somiglianza che troviamo tra tutte, quantunque ciascuna si sia sviluppata da sč, indipendentemente dalle altre ed in differenti condizioni.
Una piccola cittą del nord della Scozia, con la sua popolazione di lavoratori e di rudi pescatori; una ricca cittą delle Fiandre con il suo commercio estero, il suo lusso, il suo amore per il piacere e la sua vita animata; una cittą italiana ricca per il suo commercio con l'Oriente e coltivante tra le sue mura un gusto artistico ed una civiltą raffinata; una povera cittą agricola nella regione dei laghi e delle paludi della Russia, sembrano aver pochi punti in comune.
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