Già negli anni 1130-1150 s'erano formate delle leghe potenti. Alcuni anni più tardi, allorchè Federico Barbarossa invase l'Italia e, sostenuto dai nobili e da qualche città retrograda, marciò contro Milano, il popolo pieno di entusiasmo, fu sollevato in molte città da predicatori popolari. Crema, Piacenza, Brescia, Tortona, ecc., sorsero alla riscossa; le insegne delle corporazioni di Verona, Padova, Vicenza e Treviso sventolarono a fianco a fianco nel campo dei comuni contro le insegne dell'imperatore e dei nobili. L'anno dopo la lega lombarda fu creata, e sessant'anni più tardi, la vediamo rafforzata da molte altre città, formanti un'organizzazione solida che aveva la metà del suo tesoro federale per la guerra a Genova e l'altra metà a Venezia.276 Nella Toscana Firenze si mise a capo di un'altra lega potente alla quale Lucca, Bologna, Pistoia, ecc., appartenevano, e che rappresentò una parte importante nello schiacciare i nobili nel centro d'Italia. Altre leghe, più piccole, erano frequenti. Così nonostante le meschine rivalità che generavano facilmente la discordia, le città s'univano per la difesa comune della libertà. Più tardi soltanto, quando le città diventarono piccoli Stati, le guerre scoppiarono tra loro, come è fatale allorchè gli Stati si mettono in lotta per la supremazia o per il possesso di colonie.
Leghe simili si formarono in Germania allo stesso fine. Quando, sotto i successori di Corrado, il paese fu in preda ad interminabili lotte tra i nobili, le città della Westfalia fecero una lega contro i cavalieri, della quale una delle clausole era di non prestare denaro ad un cavaliere che continuasse a ricettare merci rubate.
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