277 I cavalieri «vivevano di rapine ed uccidevano chi loro piaceva di uccidere», risulta dalle lagnanze formulate dal Wormser Zorn; le città del Reno (Magonza, Colonia, Spira, Strasburgo e Basilea) presero allora la iniziativa di una lega che contò ben presto sessanta città alleate, represse le depredazioni e mantenne la pace. Più tardi la lega delle città della Svezia, divise in tre «distretti di pace» (Asburgo, Costanza ed Ulma) ebbe lo stesso scopo. Ed allorchè queste leghe furono spezzate,278 avevano abbastanza vissuto per mostrare che mentre quelli, che si è cercato presentare come pacificatori - i re, gli imperatori e la Chiesa - fomentavano la discordia ed erano essi medesimi impotenti contro i cavalieri predatori, dalle singole città venne l'impulso per il ristabilimento della pace e dell'unione. Le città, non gli imperatori, furono le vere fondatrici dell'unità nazionale.279
Federazioni analoghe furono organizzate allo stesso scopo tra piccoli villaggi; ed ora che l'attenzione è stata svegliata su questo soggetto dal Luchaire, possiamo sperare di saperne ben presto di più. Sappiamo che un certo numero di villaggi si riunirono in piccole federazioni nel contado di Firenze e che fu lo stesso nelle vicinanze di Novgorod e di Pskov. Quanto alla Francia, si sa, in maniera certa, che una federazione di diciassette villaggi di contadini esistette nel laonnese pressochè per cento anni (fino al 1256) e combattè vigorosamente per la propria indipendenza. Esistevano anche nelle vicinanze di Laon tre altre repubbliche campagnole, che avevano prestato giuramento su statuti simili a quelli di Laon e di Soissons; i loro territori erano contigui, esse si aiutavano reciprocamente nelle loro guerre di indipendenza.
| |
Wormser Zorn Reno Magonza Colonia Spira Strasburgo Basilea Svezia Asburgo Costanza Ulma Chiesa Luchaire Firenze Novgorod Pskov Francia Laon Laon Soissons
|