Ogni corporazione attestava il suo amore al monumento comunale decorandolo di vetrate, di pitture, di «cancelli degni d'essere le porte del Paradiso» come disse Michelangelo, o decorando di sculture di pietra i più piccoli angoli dell'edificio.289 Piccole città, anche piccole parrocchie290 rivaleggiavano con le grandi agglomerazioni in questi lavori, e le cattedrali di Laon e di Sant-Ouen la cedono di poco a quella di Reims, o alla casa del comune di Brema, od al campanile dell'assemblea del popolo di Breslavia. «Nessuna opera deve essere intrapresa dal comune se non è concepita secondo il gran cuore del comune, composto dai cuori di tutti i cittadini, uniti in una comune volontà» - tali sono le parole del Consiglio di Firenze; e questo spirito appariva bene in tutte le opere comunali di utilità sociale: i canali, le terrazze, i vigneti, i giardini ed i frutteti intorno a Firenze, o i canali irrigatori che solcano le pianure della Lombardia, o il porto e l'acquedotto di Genova, in breve, tutti i lavori di questo genere furono compiuti dalla unanimità dei cittadini, in ogni città.291
Tutte le arti avevano progredito nella stessa maniera nelle città del Medioevo. Le arti del nostro tempo non sono nella maggior parte che una continuazione di quelle che si erano allora sviluppate. La prosperità delle città fiamminghe era basata sulla fabbricazione dei bei tessuti di lana. Firenze al cominciare del XIV secolo, prima della peste nera, fabbricava dai 70.000 a 100.000 panni di lana, che erano valutati 1.200.000 fiorini oro.
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