292 La cesellatura dei metalli preziosi, l'arte del fonditore, i bei ferri lavorati furono creazioni dei «misteri» del Medioevo, che riuscirono ad eseguire ciascuno nel proprio campo tutto ciņ che era possibile fare con la mano, senza l'aiuto di un potente motore.
Con la mano e con l'invenzione, per servirci delle parole del Whewell: «La pergamena e la carta, la stampa e la incisione, il vetro e l'acciaio perfezionati, la polvere da cannone, gli orologi, i telescopi, la bussola, il calendario riformato, la notazione decimale, l'algebra, la trigonometria, la chimica, il contrappunto (invenzione che equivale ad una nuova creazione della musica), tutte queste cognizioni ci vengono da ciņ che č chiamato con tanto disprezzo il Periodo stazionario» (History of Inductive Sciences, I, 252).
Č vero, come dice il Whewell, che nessuna di queste scoperte era il risultato di nuovi principī; ma la scienza del Medioevo aveva fatto pił che la scoperta propriamente detta di nuovi principī. Aveva preparato la scoperta di tutti i nuovi principī che conosciamo attualmente nelle scienze meccaniche: aveva abituato il cercatore ad osservare i fatti ed a ragionare su di essi. Era la scienza induttiva, quantunque non avesse ancora pienamente capita la importanza ed il potere della induzione; e poneva gią le basi della meccanica e della fisica. Francesco Bacone, Galileo e Copernico furono i discendenti diretti di un Ruggero Bacone e di un Michele Scot, come la macchina a vapore fu il prodotto diretto delle ricerche continuate nelle universitą italiane di quell'epoca sul peso dell'atmosfera, e degli studi tecnici e matematici che caratterizzano Norimberga.
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