E quando i dissensi cominciarono a farsi sentire tra gli artigiani, offrirono le loro spade e le loro compagnie armate per troncare le liti con dei combattimenti, invece di lasciare i dissensi trovare soluzioni più pacifiche, che non mancavano mai d'essere trovate nell'antico tempo.
Il più grave e il più funesto errore della maggior parte delle città fu di prendere per base della loro ricchezza il commercio e l'industria a detrimento dell'agricoltura. Ripeterono in tal modo l'errore già commesso dalle città della Grecia antica, e per ciò stesso caddero negli stessi delitti.296 Divenute estranee all'agricoltura, un grande numero di città si trovarono necessariamente trascinate verso una politica nemica ai contadini. Questo divenne sempre più evidente al tempo di Eduardo III,297 e della Jacquerie in Francia, delle guerre ussite e delle guerre di contadini in Germania. D'altra parte la politica commerciale le impegnava nelle lontane imprese. Furono fondate colonie dagli Italiani nel sud-est, dalle città tedesche nell'est, dalle città slave verso l'estremo nord-est. Si cominciò a mantenere milizie mercenarie per la guerra coloniale, e ben presto anche per la difesa della città stessa. Furono contratti prestiti in proporzioni così smisurate che demoralizzarono completamente i cittadini; e le liti interne imperarono ad ogni elezione nella quale la politica coloniale, nell'interesse solamente di alcune famiglie, era in giuoco. La divisione tra ricchi e poveri diventò più profonda, e nel secolo XVI, in ogni città, l'autorità regia trovò alleati solleciti ed un appoggio tra i poveri.
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