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Non finirono lì le tribolazioni dei comuni. Ogni nuovo regime vide nelle terre comunali un mezzo per compensare i suoi partigiani, e tre leggi (la prima nel 1837 e l'ultima sotto Napoleone III) furono promulgate per indurre i comuni rurali a dividere i loro territori. Tre volte queste leggi dovettero essere abrogate, a causa dell'opposizione che incontrarono nei villaggi; ma ogni volta si prendeva qualche cosa, e Napoleone III, sotto il pretesto di incoraggiare i metodi perfezionati dell'agricoltura, accordava grandi territori, presi sulle terre comunali, a parecchi dei suoi favoriti.
Quanto all'autonomia dei comuni rurali, che cosa poteva restarne dopo tanti colpi? Il Podestà ed i sindaci non erano considerati che quali funzionari non pagati nel meccanismo dello Stato. Pure oggi, sotto la Terza Repubblica, è difficile il fare qualsiasi cosa in un comune senza mettere in moto l'enorme macchina dello Stato, fino ai prefetti ed ai ministri. È appena credibile, ma è vero, che quando, per esempio, un contadino vuole pagare con denaro la sua parte per la manutenzione di una strada comunale, invece d'andare lui stesso a rompere le pietre necessarie, occorre l'approvazione di non meno di dodici differenti funzionari dello Stato. Cinquantadue documenti diversi devono essere compilati e scambiati fra costoro, prima che sia permesso al contadino di pagare questo denaro al Consiglio municipale. E tutto è in proporzione.306
Ciò che accadde in Francia accadde dappertutto nell'occidente e nel centro d'Europa.
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