Anche le date principali dei grandi assalti che ebbero a subire le terre dei contadini si corrispondono. Per l'Inghilterra, la sola differenza è che la spogliazione fu compiuta con atti separati, anzicchè con grandi misure generali: con minor fretta, ma più completamente che in Francia. L'appropriazione delle terre comunali, fatta da parte dei signori, incominciò pure nel XV secolo, dopo la disfatta della insurrezione dei contadini del 1380, come si vede dalla Storia del Rossus e da uno statuto di Enrico VII, nel quale queste appropriazioni sono menzionate e qualificate di enormità e di danni pregiudicanti il bene comune.307 Più tardi la «Grande Inchiesta» fu incominciata, come si sa, sotto Enrico VIII, con lo scopo d'impedire l'accaparramento delle terre comunali; ma essa terminò con la sanzione di ciò che era stato fatto.308 Le terre comunali continuarono ad essere depredate, ed i contadini furono scacciati dalle terre. Ma è sopra tutto a partire dalla seconda metà del XVIII secolo che, in Inghilterra come altrove, ci si applicò sistematicamente a distruggere fino i vestigi della proprietà comunale. Non vi è dunque ragione di stupirsi che le proprietà comunali siano sparite, ma è sorprendente, al contrario, che certune abbiano potuto essere conservate, anche in Inghilterra, fino ad essere molto diffuse ancora all'epoca dei progenitori della generazione attuale.309 Lo scopo stesso degli «Atti di Chiusura» (Enclosure Acts), come l'à mostrato il Seebohm, era di sopprimere questo sistema,310 e fu così bene soppresso in seguito a quasi quattromila atti promulgati tra il 1760 e 1844 che deboli tracce soltanto ne sono oggi conservate.
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