». La risposta è molto facile: l'uomo è insieme un prodotto dei suoi istinti ereditari e della sua educazione. Tra i minatori ed i marinai le occupazioni comuni ed il contatto giornaliero degli uni con gli altri creano un sentimento di solidarietà, nello stesso tempo che i pericoli che li circondano conservano il coraggio e l'audacia. Nelle città, al contrario, l'assenza di comuni interessi produce l'indifferenza, mentre il coraggio e l'audacia che ànno raramente occasione d'esercitarsi, spariscono o prendono un altro indirizzo. Di più, la tradizione eroica è viva tra i minatori ed i pescatori dei villaggi, essa è cinta d'una aureola poetica. Ma quali sono le tradizioni di una folla eterogenea di Londra? La sola tradizione che possa esservi in comune dovrebbe essere creata dalla letteratura; ma una letteratura che corrisponda ai racconti villerecci esiste appena. Il clero è così sollecito nel dimostrare che tutto ciò che viene dalla natura umana è peccato, e che tutto il bene nell'uomo à origine soprannaturale, che passa più spesso sotto silenzio i fatti che non possono essere citati come esempi di ispirazione divina o della grazia venuta dall'alto. In quanto agli scrittori laici, la loro attenzione è principalmente diretta verso una sola specie d'eroismo, l'eroismo che esalta l'idea dello Stato. È perciò che ammirano l'eroe romano o il soldato nella battaglia, mentre passano davanti all'eroismo del pescatore senza farvi attenzione. Il poeta e il pittore potrebbero naturalmente essere commossi dalla bellezza del cuore umano in sè; ma conoscono di rado la vita delle classi povere; e mentre possono cantare o dipingere l'eroe romano o l'eroe militare in un apparato convenzionale, non possono nè dipingere, nè cantare in modo commovente l'eroe che agisce nei modesti ambienti che essi ignorano.
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