Se prendiamo, per esempio, i fanciulli di un quartiere povero che giocano in una strada od in un cimitero, o su un prato, noi ci accorgiamo subito che una stretta unione esiste tra loro, nonostante i combattimenti accidentali, e che quest'unione li protegge contro ogni specie di disgrazie. Se uno dei piccini si china curiosamente sopra l'apertura di una fogna: «Non restare là, grida un altro piccino, puoi prendere la febbre!». «Vieni giù da quel muro, il treno ti ucciderà se cadi dall'altra parte! Non avvicinarti al fosso! non mangiare quei frutti: c'è del veleno! moriresti!». Tali sono i primi insegnamenti che ricevono i monelli quando si mescolano ai loro compagni della strada. Quanti fanciulli che giuocano sul lastrico delle strade intorno alle «case operaie modello» o sulle rive ed i ponti dei canali, sarebbero schiacciati dalle vetture od annegati nelle torbide acque, se non trovassero questa specie di mutuo appoggio! E quando un biondo piccolo Giacomino è scivolato nella fossa senza riparo del cortile od una piccola Lizzie dalle rosee guance è caduta nel canale, la giovane nidiata di fanciulli manda tali grida che tutto il vicinato ode l'allarme e si lancia al soccorso.
Poi c'è l'alleanza che formano le madri. «Non potete figurarvi, mi diceva una dottoressa che vive in un quartiere povero, quanto si aiutino a vicenda. Se una donna non à preparato niente per il bambino che attende - e quanto ciò accade spesso! - tutte le vicine le portano qualche cosa per il neonato. Una delle vicine prende sempre cura dei bambini, e qualche altra viene ad occuparsi della casa, mentre la madre è a letto». Quest'abitudine è generale.
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Giacomino Lizzie
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