La discussione deve dunque essere limitata alle istituzioni umane. Nell'esame minuzioso delle diverse tracce di ciascuna istituzione primitiva, ravvicinata a ciò che sappiamo di tutte le altre istituzioni dello stesso popolo e della stessa tribù, risiede la forza principale di quelli che sostengono che la famiglia patriarcale è una istituzione di origine relativamente tarda.
Esisteva infatti, tra gli uomini primitivi, tutto un ciclo d'istituzioni che ci diventano comprensibili se accettiamo le idee di Bachofen e di Morgan, ma che sono completamente incomprensibili nell'ipotesi contraria. Tali sono: la vita comunista del clan, tanto che non fu distrutta dalle famiglie paterne separate; la vita nelle lunghe case e in classi occupanti le lunghe case separate secondo l'età e il grado d'iniziazione delle giovani persone (Maclay, H. Schurz); le restrizioni all'accumulamento personale dei beni dei quali ò dato parecchi esempi nel testo; il fatto che le donne prese da un'altra tribù appartenevano alla tribù intera prima di divenire possesso particolare; e molte altre istituzioni simili analizzate dal Lubbock. Tutte queste istituzioni che decaddero e finalmente sparirono durante il periodo del comune rurale, s'accordano perfettamente con la teoria del «matrimonio tribale»; ma i partigiani della famiglia patriarcale le trascurano.
Non è questo certamente il modo migliore di discutere il problema. Gli uomini primitivi non avevano istituzioni sovrapposte od aggiunte, come ne abbiamo oggi. Essi non avevano che una istituzione, il clan, che comprendeva tutte le relazioni reciproche dei membri del clan.
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