Anche se ammettessimo un momento queste spiegazioni come sodisfacenti, vedremmo presto che occorrerebbe trovare una spiegazione diversa per ogni categoria di fatti di questa natura - e sono molto numerosi. Per non citarne che alcuni: la divisione dei clan in classi in un'epoca nella quale non c'era nessuna divisione relativa alla proprietą o condizione sociale; l'esogamia e tutti i costumi che ne sono la conseguenza, enumerati dal Lubbock; il patto del sangue ed una serie di costumi analoghi destinati a mostrare l'unitą della discendenza; l'apparizione degli dei della famiglia, venenti dopo gli dči dei clan; lo scambio delle donne che non esiste soltanto presso gli Eschimesi, in tempi di calamitą, ma č un'abitudine molto diffusa fra molte altre tribł di tutt'altra origine; il legame matrimoniale tanto pił debole quanto pił si discende ad un livello basso della civiltą; i matrimoni «compositi»: parecchi uomini che sposano una sola donna che loro appartiene a turno; la abolizione delle restrizioni al matrimonio durante le feste, o durante tutto il quinto, il sesto od altri giorni; la coabitazione nelle «lunghe case»: l'obbligo di allevare l'orfano imposto, anche in un'epoca avanzata, allo zio materno; il numero considerevole delle forme transitorie mostrano il passaggio graduale della filiazione materna a quella paterna; la limitazione del numero dei figli per clan - non per famiglie - e l'abolizione di questa limitazione rigorosa in tempo di abbondanza; le restrizioni della famiglia appaiono dopo le restrizioni del clan; il sacrificio dei vecchi nell'interesse della tribł; la legge del taglione incombente sulla tribł, e molte altre abitudini e costumi che non diventano «affari di famiglia» che quando troviamo la famiglia, nel senso moderno della parola, infine costituita; le cerimonie nuziali e pre-nuziali, delle quali trovansi esempi caratteristici nell'opera di Giovanni Lubbock e in quelle di parecchi autori russi moderni; l'assenza della solennitą del matrimonio lą dove la linea di filiazione č materna, e l'apparizione di queste cerimonie nelle tribł dove la linea di filiazione diventa paterna: questi fatti e molti altri ancora373 mostrano, come osserva Durkheim, che il matrimonio propriamente detto «non č che tollerato e che delle forze antagoniste vi si oppongono»; la distruzione, alla morte d'un individuo, di tutto ciņ che gli apparteneva personalmente; e, infine la grande quantitą di tradizioni374 di miti (vedere Bachofen ed i suoi numerosi discepoli), di folklore, ecc.
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