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Quanto al libro che ò citato più su, di E. Martin-Saint Léon, aggiungerò che contiene preziose informazioni sulla organizzazione dei mestieri in Parigi - quale è descritta nel «Libro dei mestieri» del Boileau - e un buon riassunto di informazioni relative ai comuni delle diverse parti della Francia, con indicazioni bibliografiche. Ma occorre rammentare che Parigi era una «città regia» (come Mosca o Westminster) e che, per conseguenza, le istituzioni della libera città del Medioevo non ànno mai potuto prendervi lo sviluppo che raggiunsero nelle città libere. Lontano dal rappresentare «l'immagine di una corporazione tipica» le corporazioni di Parigi «nate e svoltesi sotto la tutela diretta della sovranità», per questa stessa ragione non poterono mai conseguire la meravigliosa espansione e l'influsso su tutta la vita della città, che esse raggiunsero nel nord-est della Francia, come a Lione, Montepellier, Nimes, ecc., o nelle città libere dell'Italia, delle Fiandre, della Germania, ecc. L'autore considera questa tutela come una causa di superiorità, ma era al contrario una causa d'inferiorità, poichè mostra chiaramente lui stesso in varie parti del suo libro, come l'ingerenza del potere imperiale a Roma e del potere regio in Francia distrusse e paralizzò la vita delle gilde operaie.
XI. Il mercato e la città del Medioevo.
In un libro sulla città del Medioevo (Markt und Stadt in ihrem rechtlichen Verhältnis, Leipzig, 1896), Rietschel à svolto l'idea che l'origine dei comuni tedeschi del Medioevo deve essere cercata nel mercato.
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