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      Le bestie (così Iddio mi aiuti) le bestie, se pur gli uomini esser non vogliono in tutto sordi, gridano loro: Viva la libertá. Ve ne ha di molte tra loro, che muoiono immediatamente che veggonsi prese. In quella guisa, che il pesce cessa di vivere tosto ch'è privo dell'acqua; così parimenti quelle chiudon gli occhi alla luce per non sopravvivere alla perdita della natia loro indipendenza. Io porto ferma opinione che se i bruti si distinguessero tra di loro in classi, ed in gerarchie, essi consister farebbero la loro nobiltà nella libertà. L'altre poi dalle più grandi fino alle più piccole fanno nell'esser prese una sì viva resistenza cogli artigli, colle corna, col becco, e coi piedi, che dimostrano assai chiaramente quant'abbian esse caro quello che perdono. E finalmente dopo essere state prese danno così evidenti segni di conoscere la loro disgrazia, che puossi chiaramente vedere, che da quel momento in poi esse languiscono piuttosto, che non vivono, e ch'elle continuano a respirare più per compiangere il loro bene perduto, che per compiacersi nella schiavitù. Che altro vuol dire l'elefante, che, dopo essersi difeso fino agli ultimi sforzi, non vedendo altro rimedio, ed essendo in procinto d'esser preso, sfonda le sue mascelle, e frange contro gli alberi i suoi denti, se non che il grande desio di rimaner libero, com'egli è nato, gli fa nascere il pensiere, e gli presta l'accorgimento di negoziare coi cacciatori, se mai a prezzo de' suoi denti sottrar si potesse alle persecuzioni di loro, ed essere ricevuto a patto di cedere il proprio avorio pel riscatto della sua libertà? Noi attendiamo al varco fino dalla nascita il cavallo per ammanzirlo a servire, e pure non sappiamo carezzarlo abbastanza, perchè, allorchè viene ad essere domato, non morda ancora il freno, e non ricalcitri contro lo sprone, quasi per dimostrare, alla natura, ed attestare almeno con questo mezzo, che s'egli serve non è già per sua voglia, ma per nostra violenza.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





Iddio